“Riapriremo le scuole ad ogni costo”. Un tempo le pagine dei quotidiani, ad agosto, erano piene di gossip e fatterelli di cronaca locale da leggere e commentare sotto l’ombrellone. Oggi si alternano a gran voce le dichiarazioni di esponenti del Comitato Tecnico Scientifico (CTS), la madre di tutte le commissioni che avrebbero dovuto illuminare il lockdown. Con risultati ben noti, peraltro.
Della riapertura delle scuole si parla più o meno da quando sono state chiuse (a marzo). Perché, ricordiamolo, la didattica a distanza è stata un disastro. Con le dovute eccezioni e tanta buona volontà, questo è chiaro, ma pur sempre un esperimento fallimentare sia da un punto di vista tecnologico - per la scarsa dotazione di strumenti idonei e la bassa alfabetizzazione informatica del personale docente - che da quello puramente didattico. Eppure le famiglie non conoscono ancora regole, misure di sicurezza, procedure per la ripartenza. Sanno, ad esempio, che dovranno misurare la temperatura ai ragazzi ogni mattina.
C’è poi la questione trasporti, che chi di noi è stato pendolare conosce molto bene: treni e autobus stracolmi, gestiti (autonomamente) da Comuni e Regioni. Finirà forse come per la discesa dei passaggi dagli aerei, ovvero che si scende fila per fila, distanziati di un metro, salvo poi ammassarsi sul bus di collegamento con l’aerostazione? Tanto a quel punto non è più responsabilità della compagnia.
E una volta entrati a scuola? La regola dovrebbe essere dotare le classi di postazioni singole (i famosi banchi con, o senza, le rotelle, che se ne saranno dotati finiranno per essere lanciati come le macchinine di un autoscontro) a distanza di almeno un metro. Ma dato che non sono pronti (e chissà mai quando arriveranno da Aosta a Trapani passando per tutti i paesini dello stivale) ecco che il CTS tira fuori dal cilindro la soluzione: “per i primi mesi” torna la mascherina e salta il metro di distanza. Verrebbe da dire che il virus va in letargo finché i banchi non saranno pronti.
Perché, ricordiamolo, il Covid-19 è contagioso solo dalle 18 alle 6. Per percorrere i 15-20 metri che separano l’entrata di un ristorante all’aperto (magari in spiaggia) dal proprio tavolo è necessaria la mascherina. Ma a scuola va impiegata “solo se necessario, in situazioni eccezionali e per brevi periodi”. Parola, ancora una volta, del CTS.
di Gianluca Basciu
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